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Assenteismo ed Ergonomia

L’assenteismo. Circa un quarto dei casi di assenza dal posto di lavoro per malattia è dovuto ad uno stress fisico specifico; (47,8% dolori cervicali) questo comporta ovviamente sprechi e miliardi di euro di danni per quanto concerne la produttività delle aziende.

L’ergonomia crea valore aggiunto: al giorno d’oggi, all’interno di un panorama lavorativo fondato sulla ricerca e la conoscenza, i dipendenti sono sicuramente il fattore più importante. Le aziende che realizzano posti di lavoro ergonomici, guadagnano a lungo termine collaboratori più produttivi, motivati e competenti, lavoratori più efficienti ed in grado di portare risultati migliori. Secondo lo studio Fraunhofer, l’incremento della produttività può raggiungere perfino il 36%.

L’ergonomia soddisfa i requisiti: il desiderio di proteggere i propri collaboratori, evitando danni alla produttività grazie alla prevenzione e alla tutela della salute, ha generato una serie di regolamentazioni e norme internazionali, per la progettazione ergonomica del posto di lavoro. Questo comporta una chiara ridefinizione di quelli che sono gli standard minimi ai quali le aziende devono attenersi.

L’ergonomia diminuisce l’assenteismo: il mal di schiena è un disturbo molto diffuso e uno dei problemi sanitari principali all’interno di quelle culture che possiamo definire ”sedentarie”; le malattie dell’apparato muscolo-scheletrico sono da anni ai primi posti nelle statistiche, ed i giorni di assenza dal lavoro sono un onere per le aziende, perché al costo del personale va aggiunta una riduzione nella produttività. I costi per la realizzazione di posti di lavoro ottimizzati attraverso un design ergonomico, possono quindi essere velocemente ammortizzati grazie alla riduzione dell’assenteismo e una maggiore produttività.

L’ergonomia aumenta l’efficienza: condizioni di lavoro stressanti influiscono negativamente anche sull’efficienza dell’azienda. Stanchezza, scarso rendimento, pause frequenti causate da dolori fisici, deficit motivazionali e risultati non ottimali, questi fattori pesano sul bilancio lavorativo ben prima che un lavoratore si assenti per malattia. I dipendenti possono sviluppare e sfruttare a pieno le proprie potenzialità solo in un ambiente di lavoro pensato e realizzato ergonomicamente.

Generation e ReGeneration by Knoll: Formway Design

Generation by Knoll: la prima seduta multiposturale.

Ci muoviamo costantemente durante la giornata, per ridurre la pressione, per far respirare il nostro corpo ma anche per aprirci alla comunicazione e collaborare con le persone intorno a noi, o per meglio accomodarci quando parliamo al telefono.
Il movimento è tutto

(Kent Parker, Formway)

Testa bassa, schiena dritta, ora torna a lavorare!
Storicamente, il design della seduta operativa è sempre stato di tipo prescrittivo.

Si focalizza su un modello lavorativo statico con la postura tipo dell’operatore videoterminalista. Si pone l’enfasi su una singola postura neutrale: piedi appoggiati a terra, schiena dritta, braccia e gambe piegate a 90°. Ricerche hanno però dimostrato che non c’è un modo ottimale di sedersi.
Stare seduti diritti con lo sguardo in avanti è solo una delle possibili posizioni che vengono assunte quando si è seduti in ufficio.

Generation non ti costringe a scegliere tra libertà di movimento e il supporto continuo, ma li garantisce entrambi contemporaneamente.

Il luogo di lavoro ideale

Hercule Poirot, il bizzarro, ma altrettanto brillante detective belga di Agatha Christie, era immensamente orgoglioso delle piccole cellule grigie del proprio cervello e le ha rese proverbiali. Esse permettono alle persone di pensare ai problemi in modo logico e di trovare nuove soluzioni creative. Proprio le attività che oggi sono più importanti per il successo aziendale. I datori di lavoro dovrebbero quindi fare di tutto affinché le persone in ufficio possano usare le piccole cellule grigie nel modo migliore. Questo inizia con le condizioni ottimali sul posto di lavoro.

A tale scopo La Mercanti fornisce sistemi di arredi per ufficio ben progettati, soluzioni multifunzione di archiviazione e moduli funzionali per le molteplici esigenze di lavoro e di comunicazione che si trovano in ufficio.

Il luogo di lavoro ideale ha molte facce.
Il punto centrale del lavoro d’ufficio era ed è la scrivania. Indipendentemente dalla disposizione e dall’organizzazione dell’ufficio, essa confina l’intera area di lavoro individuale: nell’ufficio del capo costituisce il centro dell’autorità, e in strutture flessibili e mobili rimane il punto di riferimento personale; anche in uffici non territoriali sono i tavoli da lavoro la costante più importante nello spazio. Di conseguenza, le esigenze di qualità, funzionalità e valore sono molto elevate.

Sedus soddisfa queste esigenze ad alto livello con un’ampia selezione di scrivanie per ottenere posti di lavoro perfettamente ergonomici e per tutte le forme di ufficio pensabili. Completano l’offerta i sistemi di archiviazione flessibili e i moduli per l’arredamento degli interni e per le diverse esigenze comunicative del moderno lavoro d’ufficio. Ciò presuppone anche la perfetta integrazione delle connessioni di rete necessarie e della tecnologia media. A questo scopo, La Mercanti offre un servizio di consulenza sulle tecnologie attuali, attraverso cui le realizzazioni su misura sono adattate alle esigenze dei clienti.

La postazione di lavoro corretta dal punto di vista ergonomico

Una postazione di lavoro è più corretta, dal punto di vista ergonomico, se è organizzata da strumenti di lavoro che contribuiscano, in modo rilevante, a prevenire tutta una serie di disagi psicofisici che possono generare stati di affaticamento mentale, visivo e muscolare.

1) Un sedile da lavoro appropriato, oltre ai requisiti minimi di sicurezza previsti dalla Legge, dovrebbe prevedere anche altre specifiche tecniche (es. braccioli regolabili in altezza) tali da assicurare una postura assisa più confortevole, un adeguato sostegno del tratto lombare e dorsale e, per le persone più alte, anche del tratto cervicale (poggia nuca). Molto utili, anche se non sempre indispensabili, regolatori di profondità e di altezza extra del sedile. Inoltre, le sempre più crescenti attività continuative al videoterminale, con la dotazione di portatili e di schermi piatti di ultima generazione, dovrebbero tenere maggiormente in considerazione alcuni semplici accorgimenti, spesso nemmeno valutati.

2) Mento > Centro ovvero il mento speculare al centro dello schermo. La dotazione di un braccio porta video, facilmente regolabile in altezza e in profondità, assicura una maggiore adattabilità, un comfort visivo ottimale, alleggerendo il carico sulla colonna vertebrale, oltre che sulle spalle e sulle braccia. Inoltre aumenta lo spazio utilizzabile sulla scrivania.

3) Ombelico > Piano ovvero l’ombelico all’altezza del piano di lavoro: regolare il sedile ad altezza appropriata assicurando un corretto ‘effetto suolo’ dei piedi – in caso contrario utilizzare una ‘pedana appoggiapiedi’, meglio se dinamica.

4) Per prevenire stati di affaticamento, in particolare visivo, la corretta illuminazione assume una particolare rilevanza.
Oltre alla dotazione del braccio porta monitor, è importante dare luce dove è più necessaria: essenziale sulla scrivania per una più chiara lettura dei documenti. Una lampada da apprezzare come importante strumento per il proprio lavoro che assicuri comfort oltre che notevole risparmio energetico.

5) La Qualità dell’Aria che si respira all’ interno degli Ambienti è molto più “contaminata“ rispetto a quella esterna a causa della presenza di batteri, polvere e, più in generale, COV (Composti Organici Volatili) che, spesso, possono influenzare negativamente, anche in maniera cronica, la Salute delle Persone che abitano lo spazio. L’utilizzo di un Purificatore d’Aria portatile, di ultima generazione, può contribuire a prevenire fastidiose allergie oltre a disturbi alle vie respiratorie, assicurando una Salutare e Personale Bolla di Aria Pulita.

23 buone ragioni per una migliore ergonomia di seduta

Il disco intervertebrale al cervello:

se rimaniamo qui seduti ancora per tanto tempo, io sciopero!

Cervello a disco intervertebrale:

vedi di star zitto, ho cose più importanti da fare!

Ad un discorso immaginario del genere, come fosse una sit-com, si potrebbe assistere tutti i giorni in tanti uffici. La spina dorsale dell’uomo conta 23 dischi intervertebrali, cuscini gelatinosi posizionati come ammortizzatori fra le varie vertebre.

A differenza di quanto accade per i muscoli, questi dischi non vengono raggiunti da liquidi e sostanze nutritive attraverso i vasi sanguini, bensì secondo il principio dell’osmosi per diffusione. Per questo motivo è necessaria un’azione frequente di carico e scarico, come una sorta di pompaggio. Quando il metabolismo naturale dei dischi intervertebrali viene ostacolato, questi divengono fragili, si consumano, e non sono più in grado di compiere la propria funzione.

Sotto pressione

A seconda della postura corporea, la pressione agisce sui dischi intervertebrali in maniera differente. Solo attraverso un continuo alternarsi di carico e scarico i dischi intervertebrali possono assorbire liquidi e sostanze nutritive, e quindi rigenerarsi.
La seduta ufficio statica a schiena curva aumenta la pressione sui dischi intervertebrali, causando la fuoriuscita del liquido, come se venisse spremuta una spugna. Una posizione troppo rilassata viene spesso percepita come sinonimo di comodità; tuttavia alla lunga tende a caricare la regione lombare e cervicale.

Da evitare: la degenerazione dei dischi intervertebrali può portare ad un’ernia discale, poiché il nucleo del disco fa pressione sui nervi del midollo spinale.

Una postura dinamica con un contatto permanente allo schienale, è in grado di attivare il processo di metabolismo dei dischi intervertebrali.

fonte SEDUS

Ergonomia e sicurezza al lavoro

La parola ergonomia deriva dal greco ergo, che significa lavoro, e nomos che significa legge, regolamento. Fu usata per la prima volta da Wojcieck Jastrzebowski in un quotidiano polacco del 1857. All’inizio del ventesimo secolo l’enfasi per l’ergonomia fu concentrata sullo sforzo di adattare la gente al proprio posto di lavoro, con lo sviluppo di ricerche finalizzate a selezionare, classificare e preparare lavoratori che fossero adatti al lavoro da svolgere. Questi sforzi si dimostrarono ben presto inutili e si comprese che la finalità dell’ergonomia doveva essere quella di adattare il posto di lavoro o comunque le esigenze lavorative alle esigenze del lavoratore. Così negli anni ’50, con lo sviluppo industriale incominciò a svilupparsi la moderna scienza dell’ergonomia, il cui fine è quello del benessere del lavoratore, creando un posto di lavoro sicuro e confortevole, così da consentire ai lavoratori stessi di raggiungere la massima produttività possibile.

L’ergonomia rappresenta quindi la scienza che studia le performance lavorative degli individui ed il loro benessere, in relazione alle finalità della propria attività, alle attrezzature di lavoro ed all’ambiente di lavoro. Questo si traduce in pratica nella progettazione di prodotti e/o processi che utilizzino le capacità di un individuo, tenendo conto delle sue esigenze fisiologiche e psicointellettive.
L’ergonomia cerca quindi di individuare i parametri più importanti per il corretto rapporto uomo/lavoro, per eliminare i fattori negativi che possono essere presenti e rendere quindi più facile e naturale l’utilizzo degli oggetti di lavoro.
Per indagine ergonomica si intende lo studio degli aspetti ambientali, strutturali e delle procedure organizzative del lavoro al fine di individuare i requisiti ed i criteri per la loro migliore “accettabilità” da parte degli operatori.

Ergonomia certificata in ufficio

ErgoCert è il primo Ente di Certificazione per l’Ergonomia presente sul territorio italiano ed europeo, nato con lo scopo di valutare e certificare sia gli ambienti e i posti di lavoro, sia i prodotti di uso quotidiano e non.
Ergocert collabora con Ergolab per diversi studi relativi all’ergonomia del prodotto.

In tempi recenti, la parola ergonomia è entrata a far parte di una terminologia di uso corrente fra i media ed il pubblico, citata in articoli e messaggi pubblicitari e spesso in maniera impropria: molti dei prodotti proposti, infatti, vengono progettati senza tenere minimamente conto dei cosiddetti requisiti ergonomici, l’utilizzo dell’aggettivo ergonomico diviene un mezzo strategico per vincere la concorrenza, ma nessuno finora si è posto il problema di come garantire il fatto che un prodotto rispondente al quadro normativo e considerato ergonomico sia effettivamente tale durante il suo utilizzo da parte dell’utente.
In risposta a tale esigenza, ErgoCert si è posto l’obiettivo di valutare ed attestare i requisiti di usabilità ed ergonomicità di prodotti e servizi affinché sia dimostrata la loro sicurezza, efficienza e soddisfazione da parte degli utilizzatori. Tutto ciò si realizza grazie a prove di laboratorio a cui i prodotti ed i servizi vengono sottoposti, al fine di testarne i risultati sul piano fisiologico, e di testarne l’usabilità e la gradevolezza in ottica psico-sociale coinvolgendo campioni di possibili utenti.

In tempi recenti, la parola ergonomia è entrata a far parte di una terminologia di uso corrente fra i media ed il pubblico, citata in articoli e messaggi pubblicitari e spesso in maniera impropria: molti dei prodotti proposti, infatti, vengono progettati senza tenere minimamente conto dei cosiddetti requisiti ergonomici, l’utilizzo dell’aggettivo ergonomico diviene un mezzo strategico per vincere la concorrenza, ma nessuno finora si è posto il problema di come garantire il fatto che un prodotto rispondente al quadro normativo e considerato ergonomico sia effettivamente tale durante il suo utilizzo da parte dell’utente.

In risposta a tale esigenza, ErgoCert si è posto l’obiettivo di valutare ed attestare i requisiti di usabilità ed ergonomicità di prodotti e servizi affinché sia dimostrata la loro sicurezza, efficienza e soddisfazione da parte degli utilizzatori. Tutto ciò si realizza grazie a prove di laboratorio a cui i prodotti ed i servizi vengono sottoposti, al fine di testarne i risultati sul piano fisiologico, e di testarne l’usabilità e la gradevolezza in ottica psico-sociale coinvolgendo campioni di possibili utenti.

Liberty: premio ComfortSeating 2009

ErgoCert, il primo Ente di Certificazione in Europa nato con l’obiettivo di attestare le caratteristiche ergonomiche degli ambienti di lavoro, delle postazioni lavorative e dei prodotti d’uso quotidiano, il 21 novembre 2009 consegna alla seduta Liberty di Humanscale il premio ComfortSeating 2009.

I parametri valutativi che nell’insieme hanno portato a premiare tale seduta sono stati: l’indice di comfort medio; l’usabilità dei comandi; i contenuti innovativi d’uso, il rapporto qualità ergonomica/prezzo; la sostenibilità e il comfort percepito dall’utente.

Oltre alla certificazione UNI EN ISO 14001:2004 fondamentale fattore di valutazione per favorire la sostenibilità ambientale, è la percentuale di materiali riciclati (62%) e riciclabili (90%) presenti nella seduta, tanto che Liberty ha ricevuto il primo premio anche da questo punto di vista.

Disegnata da Niels Diffrient, Liberty dispone della Tecnologia Form Sensing Mesh: lo schienale ha una struttura anatomica in rete a tre maglie che permette di adattarsi alla colonna vertebrale di ciascun individuo e assicura un corretto sostegno al tratto lombare, senza congegni esterni o regolazioni manuali. I braccioli sono collegati allo schienale seguendo il movimento del corpo e lavorando in sincronia.