Se in un ambiente la quantità di superficie in grado di riflettere le onde sonore è elevata, l’ambiente risulta molto riverberante fino a risultare fastidioso per l’ascolto di qualsiasi suono.
Tutto questo si verifica comunemente in svariate tipologie di locali destinati ad uso ufficio, open space, sala riunione, sale per convegni, ristoranti, negozi, palestre, piscine, scuole, ecc.
Spesso, per mancanza di informazione, ci si rassegna a lavorare o a frequentare ambienti dove il comfort acustico è del tutto assente. Questi ambienti accentuano notevolmente l’affaticamento, lo stress, il malumore.
Il comfort acustico può essere un elemento importante di giudizio da parte della clientela di un locale.
L’eccesso di confusione provoca per chi lavora:
– riduzione della produttività
– maggiore affaticamento
– più stress
– malumore
– perdita di clientela
per i clienti:
– fastidio
– disaffezione
Più spesso di quanto si creda, un intervento di correzione acustica può migliorare incredibilmente la vivibilità di un ambiente chiuso, trasformandolo in un luogo estremamente confortevole dal punto di vista acustico.
La Mercanti si avvale di tecnici esperti in acustica, regolarmente iscritti negli albi dei “tecnici competenti in acustica ambientale”, che sono in grado di misurare il comfort acustico del locale e prevedere il miglioramento che si può conseguire con le soluzioni proposte, senza trascurare la raffinatezza estetica 😉
Il confort acustico a mio modo di vedere è diventato indispensabile negli ambienti di lavoro così come nelle abitazioni e di conseguenza bisogna utilizzare pareti fonoassorbenti che eliminano la maggior parte dell’energia incidente.
L’eco è il risultato del rumore che viene riflesso da una superficie. Negli ambienti chiusi di grandi dimensioni il rumore può “rimbalzare” sulle superfici più volte generando un senso di fastidio e malessere.
Ben detto. Vorrei aggiungere che un ambiente ideale, non è quello in cui l’eco o riverbero è quasi completamente assente, anzi una giusta dose serve, soprattutto nei teatri o cinema. Il problema è sapere qual è la “giusta dose” per ogni tipologia di locale, che è funzione delle dimensioni e della destinazione d’uso. Questo per dire che l’argomento “acustica architettonica” va affrontata in maniera professionale per rispondere nel migliore dei modi alle necessità del cliente finale.
Condivido pienamente la tua analisi Andrea. L’acustica è una materia al quanto complicata….Esiste per altro l’AIA Associazione Italiana Acustici dove ho conosciuto diversi esponenti del consiglio di amministrazione qualche anno fa’
Mhmm… scusate, ma fornire ad un ambiente le giuste doti acustiche… non si rischia poi di penalizzare il prestigio estetico? 🙂
I prodotti utilizzati maggiormente per risolvere le problematiche acustiche possiedono oltre a determinate caratteristiche tecnico-fisiche, anche delle eccellenti peculiarità estetiche, in quanto sono progettati rendere l’ambiente gradevole sia dal punto di vista acustico che estetico. Molti di questi, tipo lo Screenball, hanno ricevuto la segnalazione d’onore al premio Compasso D’oro. Aggiungo segnalando un altro prodotto il SOUNDWAVE di OFFECCT, azienda per la quale collabora il noto designer Karim Rashid.
Ciao ! Confermo che NON sono un grande esperto in materia ” acustica ” per cui mi limito a leggere i vostri interessanti commenti ( anche perchè non si finisce mai di imparare ) – tutto ciò premesso, vorrei invitarvi ad una riflessione, in particolare coinvolgendo Ivan e la sua
” perplessità ” > doti acustiche > prestigio estetico.
Credo che questa perplessità abbia due chiavi di lettura che si possono anche definire due ” dilemmi ” !!!
1 ) Bello e Funzionale ! 2 ) Meno Bello ma + Funzionale !
Personalmente credo molto più nella funzionalità che nella bellezza ( intesa come estetica assoluta ) perchè chi ha il compito di organizzare gli spazi abitativi e, quindi, il lavoro altrui, spesso ” non ricorda ” che il cosidetto comfort NON è mai un tema unico ma, al contrario, va suddiviso ( e poi condiviso ) con altri elementi dell’ ambiente. Parlare in generale di Acustica ( Rumore etc. ) deve essere abbinato ad una approfondita analisi ( preventiva ) del progetto in tutte le sue forme e tipologie, anche accessorie: cito, a caso, alcuni esempi: altezza del soffitto ( controsoffitto tecnico o
” cartongesso ” ) – tipo di pavimento ( naturale o tecnico ) – pareti attrezzate / divisorie o vetrate – percorsi misti o grandi corridoi – disposizione dei posti di lavoro e degli strumenti operativi ( condivisi o singoli ) – luce naturale o artificiale – climatizzazione ( caldo / freddo ) e via così. Per concludere suggerisco di analizzare il ” contenitore ” all’ origine per prevenire ( che è sempre meglio che curare ) l’ insorgere di incompatibilità funzionali. Un voto 7 ( di media ) e è sempre meglio che qualche 10 ( esagero ? ) e molti 6 ( se va tutto bene !! – E’ tempo di GREEN BUILDING – Siete d’ accordo ? Ciao > alla prossima !