Il disco intervertebrale al cervello:
se rimaniamo qui seduti ancora per tanto tempo, io sciopero!
Cervello a disco intervertebrale:
vedi di star zitto, ho cose più importanti da fare!
Ad un discorso immaginario del genere, come fosse una sit-com, si potrebbe assistere tutti i giorni in tanti uffici. La spina dorsale dell’uomo conta 23 dischi intervertebrali, cuscini gelatinosi posizionati come ammortizzatori fra le varie vertebre.
A differenza di quanto accade per i muscoli, questi dischi non vengono raggiunti da liquidi e sostanze nutritive attraverso i vasi sanguini, bensì secondo il principio dell’osmosi per diffusione. Per questo motivo è necessaria un’azione frequente di carico e scarico, come una sorta di pompaggio. Quando il metabolismo naturale dei dischi intervertebrali viene ostacolato, questi divengono fragili, si consumano, e non sono più in grado di compiere la propria funzione.
Sotto pressione
A seconda della postura corporea, la pressione agisce sui dischi intervertebrali in maniera differente. Solo attraverso un continuo alternarsi di carico e scarico i dischi intervertebrali possono assorbire liquidi e sostanze nutritive, e quindi rigenerarsi.
La seduta ufficio statica a schiena curva aumenta la pressione sui dischi intervertebrali, causando la fuoriuscita del liquido, come se venisse spremuta una spugna. Una posizione troppo rilassata viene spesso percepita come sinonimo di comodità ; tuttavia alla lunga tende a caricare la regione lombare e cervicale.
Da evitare: la degenerazione dei dischi intervertebrali può portare ad un’ernia discale, poiché il nucleo del disco fa pressione sui nervi del midollo spinale.
Una postura dinamica con un contatto permanente allo schienale, è in grado di attivare il processo di metabolismo dei dischi intervertebrali.
fonte SEDUS
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