dal Blog de LaMercantiSubscribe Now

Aiuto! Crollo di un magazzino…

Vedendo questo video come prima reazione ho pensato che non fosse vero, ma mi sbagliavo. Mi sono chiesto che fine avrà fatto il conducente del carrello elevatore che ha provocato il collasso delle scaffalature, visto che l’operatore dell’altro carrello lo si vede correre insieme ad altri a soccorrere il collega. Se si è salvato dallo schiacciamento sicuramente dovrà ancora riprendersi dai fumi e fiumi di alcool delle bottiglie di vodka che si sono frantumate 😀

A parte gli scherzi le valutazioni da fare sono diverse. Vedere due carrelli elevatori che lavorano contemporaneamente, con pallet di materiale a terra che ingombrano i corridoi di lavoro non mi dà l’idea di una grande attenzione ai temi della sicurezza. Presumo che i pallet a terra siano lì per fare attività di picking, il che aumenta i rischi di infortunio poiché negli stessi spazi senza alcuna tipologia di protezione o segnalazione coesistono macchine in movimento e operatori. Questo video, ma vi assicuro che ce ne sono altri, riesce a sfatare un mito: quello che in un modo o nell’altro le scaffalature rimangono sempre in piedi. Mi piacerebbe sapere se gira un video da qualche parte sulla rete in cui si vede la reazione del proprietario dell’azienda dopo l’incidente e magari, se fosse stato possibile, confrontarlo con un eventuale video di quando ha deciso di affidarsi ad una determinata azienda per la fornitura delle scaffalature. Cosa avrà chiesto al suo fornitore?
Il Prezzo, e penso che il fornitore lo abbia accontentato, visto che si è “dimenticato” di far presente che è consigliabile, ma io dico indispensabile, inserire protezioni su montanti verticali delle scaffalature in maniera particolare nei corridoi di transito. Un effetto domino così, mi fa pensare che l’urto del carrello sul montante dello scaffale sia la classica “goccia che fa traboccare il vaso”. Quindi o le scaffalature sono state dimensionate in maniera errata, oppure sono state sovraccaricate, cosa che non mi stupirebbe visto che non c’è traccia della presenza di tabelle di portata e dubito che i carrellisti siano stati istruiti sul corretto criterio di utilizzo delle scaffalature. Visto che il fatto è accaduto in Russia, non conoscendo come funzionano lì le cose, è possibile che il titolare dell’azienda, smaltita la “sbornia” delle 170.000€ di vodka andati in fumo, stia pasteggiando a caviale e champagne. Se fosse successo in Italia vi assicuro che l’imprenditore avrebbe trascorso le peggiori feste di Natale della sua vita. Da noi già vedere dei carrelli elevatori diesel lavorare all’interno di un magazzino non è concepibile. Il titolare di un’azienda italiana, oltre al danno economico subito, sarebbe stato responsabile sia nel caso di provato cattivo dimensionamento delle scaffalature sia in quello di non aver vigilato e quindi impedito che fossero sovraccaricate. In generale avrebbe dovuto dimostrare di aver fatto tutto il possibile e immaginabile affinché l’evento, il collasso delle strutture, non si verificasse. E inizia qui per lui, che già in condizioni normali rischia di suo, l’inesorabile travaglio degli avvocati, delle responsabilità civili e penali, dei continui controlli degli organi preposti, delle rivendicazioni dei sindacati, e se ci sono perdite di vite umane o infortuni seri dei rimorsi di coscienza. Danni economici e d’immagine incalcolabili. Tutto questo a fronte di che cosa. Nel magazzino del video poniamo che le scaffalature siano state acquistate a 10.000€ , se anche l’acquirente avesse risparmiato il 50% quindi 5.000€ rispetto ad un altro fornitore che però dava garanzie di serietà, di attenzione alla sicurezza, di utilizzo di materiali certificati, di esperienza nel settore possiamo tranquillamente dire già solo per il fatto che deve riacquistare di nuovo le scaffalature che inizialmente ha risparmiato 5.000€ ma ne ha persi almeno 10.000€ (mi auguro che non rifaccia lo stesso errore e che spenda 15.000€) più tutti i costi di ripristino del magazzino, con conseguente arresto o diminuzione delle attività.
Un giorno mi chiama il responsabile della logistica di un’azienda ns cliente e mi dice che un operatore era andato ad urtare un montante verticale di uno scaffale di 4 piani in altezza, dove su ogni piano ci sono 4.000kg di materiale, con un carrello trilaterale. Per i profani il carrello frontale del video potrebbe pesare 20.000kg, il trilaterale pesa 80.000kg.  Seppur allarmato sapevo di aver fatto tutto il possibile, in accordo con il cliente, perché un evento del genere non causasse danni e infortuni.  Lo scaffale correttamente dimensionato, con l’ausilio delle protezioni, aveva risposto in maniera ottimale, piegandosi sul montante che aveva subito il colpo ma senza collassare evitando così la caduta dei materiali. Tutto si è risolto con la semplice sostituzione del montante danneggiato. Questo non vuol dire che esiste uno scaffale che possa resistere all’urto di un carrello elevatore di qualunque tipo che gli va contro a velocità sostenuta. L’importante è informare l’acquirente e mettere in atto tutte le precauzioni possibili affinché un evento possibile e molto frequente come l’urto dei carrelli contro gli scaffali, non si trasformi in un danno incalcolabile, con le conseguenze sopra esposte.
Ritengo a questo punto fondamentale per l’imprenditore che deve procedere all’acquisto di strutture per il magazzino di affidarsi a fornitori certificati e di provata esperienza che hanno la forza e la certezza di potergli dire ”tranquillo, con noi sei in buone mani”.

About Andrea Bollettini

Responsabile divisione "LOGISTICS". Perito elettronico, è specializzato nell'area della "Supply Chain" frequentando vari seminari: "Controllare e migliore le prestazioni del sistema logistico", "Il responsabile del magazzino", "La gestione e il controllo delle scorte" (2003); "Progettare, realizzare, avviare un magazzino moderno" (2001).

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